Nel mondo del cinema, alcuni duetti sono indimenticabili. Tra questi, la romantica storia frizzante tra James Bond, l’agente segreto più famoso di Sua Maestà, e gli champagne della maison Bollinger. Per oltre quattro decenni, questa alleanza ha attraversato epoche, missioni pericolose e scene di seduzione, con Bond sempre elegante, un bicchiere di Bollinger in mano. Dalle prime apparizioni con altre marche di prestigio fino all’esclusività Bollinger, seguiteci in un viaggio effervescente che esplora questa fedeltà a tutta prova, simbolo di lusso, eleganza e, naturalmente, un tocco di mistero e avventura. Brindiamo a questa relazione iconica che, come il migliore degli champagne, non sembra mai perdere la sua effervescenza!
Sommario
Bollinger e James Bond
La storia d’amore che lega lo champagne Bollinger e James Bond è certamente la più lunga che l’agente segreto britannico abbia conosciuto. Sono più di 40 anni che le fini bollicine della maison Bollinger accompagnano 007 nelle sue avventure… il più delle volte nei momenti di seduzione.
Una fedeltà senza cedimenti che ha resistito al marketing e agli assegni faraonici offerti da altre maison. Quest’anno, per accompagnare l’uscita di Skyfall, l’ultimo capitolo delle avventure dell’agente segreto britannico, la maison Bollinger ha commercializzato per la prima volta un cofanetto speciale 007.
A forma di silenziatore di Walter PPK, questo cofanetto contiene una bottiglia di Grande Année 2002, sicuramente il miglior millesimo del decennio passato (forse insieme al 2008), vestita con i colori di James Bond. Un’iniziativa che è già diventata un pezzo da collezione per i fan.
Un debole per il Dom Pérignon 1953
Tuttavia, nei primi film dell’eroe creato da Ian Fleming, è alla maison Dom Pérignon che l’agente 007 brinda. Così, nel 1962, in Dr. No, James Bond afferra una bottiglia di Millésime 1955 che intende fracassare sulla testa di uno dei suoi avversari, ma poi ci ripensa e ripone il prezioso flacone, aggiungendo comunque, con una punta di umorismo britannico, che preferisce il millesimo 1953.
L’anno successivo, in Agente 007 – Dalla Russia con amore (From Russia with Love), sarà una bottiglia di Comte de Champagne Taittinger a essere degustata in galante compagnia. Sarà l’unica infedeltà dell’agente segreto al duo Dom Pérignon/Bollinger.

Una prima apparizione in Si vive solo due volte
L’anno successivo, in Goldfinger, è nuovamente il Dom Pérignon ad essere protagonista, nel suo millesimo 1953. Nell’opera successiva, Operazione Tuono (1965), non si cambia maison, con un nuovo millesimo 1955.
Di nuovo, due anni dopo, con una fugace apparizione del millesimo 1959 in “Si vive solo due volte” (You Only Live Twice).
Una fedeltà senza cedimenti dal 1973
Dom Pérignon ha ancora gli onori di un episodio (Al servizio segreto di Sua Maestà, 1969) prima di lasciare il posto nel 1973, per un episodio, alla maison Bollinger con uno champagne brut senza annata in “Vivi e lascia morire” (Live and Let Die, 1973). Nel frattempo, l’agente 007 ha conosciuto un episodio senza bollicine, ma non senza grandi vini, poiché in “Una cascata di diamanti” (Diamonds Are Forever, 1971) si concede un bicchiere di Mouton-Rothschild 1955. Dopo questa breve infedeltà, Bond rinnova la sua relazione con Dom Pérignon con un Vintage 1964 in “L’uomo dalla pistola d’oro” (The Man with the Golden Gun, 1974).
Bollinger riappare in “Moonraker – Operazione spazio” nel 1979, dove ricordiamo questa battuta di Roger Moore scoprendo una bottiglia di Bollinger R.D. 1969 nella stanza di Holly Goodhead, la sua futura conquista: “Bollinger, se è il ’69, significa che mi stavate aspettando”.

Marie Servagnat a participé à la création de la société en 2007. “L’idée de lancer un site de vente de champagne sur Internet m’est venue assez naturellement, car je trouvais déjà régulièrement des cuvées avec un rapport qualité/prix imbattable pour des amis et des collègues. Grâce à mon père et à mon grand-père, deux courtiers en vin de champagne, je connais très bien les viticulteurs et les Grandes Maisons de Champagne”. Aujourd’hui, elle est chargée des relations avec le vignoble et dirige La Cave à Reims.